
Attacco di panico. Si tratta di un episodio improvviso di intensa ed estrema paura che si sviluppa senza una ragione apparente e che provoca gravi reazioni fisiche. Circa il 28% della popolazione almeno una volta nella vita sperimenta un occasionale ed inaspettato attacco di panico, tuttavia solo nel 3-5-% della popolazione insorge il terrore di poterlo sperimentare nuovamente. Terrore che a sua volta innesca il circolo vizioso dell’ansia fino a dare origine a un Disturbo da Attacchi di Panico. Questo disturbo è caratterizzato dalla presenza di attacchi di panico che, sebbene durino pochi minuti, provocano un disagio molto intenso e possono lasciare l’individuo prostrato per molte ore. Questo disturbo, se non curato, non solo tende a cronicizzarsi velocemente, ma riduce anche l’autonomia personale, l’efficienza lavorativa e scolastica, la qualità della vita compromettendo le relazioni familiari e sociali di chi ne è affetto.
La sintomatologia dell’attacco di panico spesso si manifesta o nella tarda adolescenza o intorno ai 30 anni ed è presente un’incidenza maggiore nelle donne. Molte persone hanno solo uno o due attacchi di panico durante la loro vita e il problema scompare nel momento in cui finisce la condizione stressante che li ha provocati; altre invece entrano in un vortice di paura, situazioni evitanti ed attacchi di panico, da cui difficilmente ci si libera senza un aiuto esterno.
I sintomi che possono caratterizzare l’attacco di panico sono: palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia, sudorazione, tremori fini o a grandi scosse, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento, derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi), paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire, parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio), brividi o vampate di calore.
Si possono presentare pochi o molti di questi sintomi; sovente gli attacchi di panico iniziano all’improvviso senza alcun avvertimento; raggiungono il loro picco entro 10 minuti e durano circa mezz’ora, ma sono comunque molto variabili. Ci si può sentire affaticati e debilitati dopo che un attacco di panico si è placato. Uno degli aspetti peggiori è il terrore intenso di avere un altro attacco. Il vortice del panico è favorito dal fatto che il cambiamento fisiologico iniziale è spesso improvviso e inspiegabile e perciò non controllabile. Il panico può spaventare a tal punto da diventare oggetto di preoccupazione anticipatoria. Cioè la persona può iniziare a temere di avere nuovi attacchi di panico, creando così un circolo vizioso.
Possono colpire in qualsiasi momento senza preavviso: mentre si guida, al centro commerciale, durante il sonno o durante una riunione di lavoro. Il forte terrore che si scatena all’idea di rivivere l’attacco di panico può portare a comportamenti di evitamento sia delle situazioni ove si è esperito l’attacco, sia situazioni più neutrali, come per esempio uscire di casa, non sentendosi più al sicuro in nessun altro posto.
Tra i fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare attacchi o disturbo di panico rientrano:
- Una storia familiare di attacchi di panico o disturbo di panico.
- Una situazione di notevole stress.
- La morte o una grave malattia di una persona cara.
- Grandi cambiamenti nella vita, come ad esempio un trasferimento o la nascita di un bambino.
- Una storia d’infanzia di abusi fisici o sessuali.
- Un evento traumatico, come un incidente.
Se non trattati gli attacchi possono portare a gravi complicanze che colpiscono quasi ogni ambito esistenziale. Le complicazioni che possono causare o essere associate agli attacchi di panico comprendono: sviluppo di fobie specifiche (come la paura di guidare o di uscire di casa), problemi al lavoro o negli studi, aumento del rischio suicidio, problemi economici, depressione, tendenza ad evitare situazioni sociali, abuso di sostanze stupefacenti o di alcool.
La psicoterapia può aiutare a capire le cause degli attacchi di panico e ad individuare il modo per affrontarli. Il principale tipo di psicoterapia utilizzato per il trattamento è la terapia cognitivo-comportamentale. La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare a modificare quegli schemi del pensiero (cognitivo), che attivano le paure e gli attacchi di panico. Si interviene inoltre sul tipo di reazione (comportamento) a situazioni di ansia o di paura.
Se è vero che gli attacchi di panico possono beneficiare di un trattamento professionale, esistono piccole accortezze che chiunque, in maniera autonoma, è in grado di mettere in pratica per un miglior stile di vita:
- Partecipate a un gruppo di sostegno per le persone con attacchi o disturbi d’ansia in modo che sia possibile confrontarsi con altre persone con gli stessi problemi.
- Evitate caffeina, alcol e droghe illecite, che possono causare o peggiorare gli attacchi di panico.
- Gestite lo stress e praticate delle tecniche di rilassamento. Meditazione e yoga possono essere una buona opzione
- Mantenetevi fisicamente attivi, dal momento che l’attività aerobica può avere un effetto calmante sul proprio stato d’animo.
- Dormite a sufficienza, in modo da non avvertire una sensazione di sonnolenza durante il giorno.
Non esiste un modo sicuro per prevenire gli attacchi di panico tuttavia, il fatto di ricevere quanto prima un trattamento, può aiutare ad impedire loro di peggiorare o che diventino più frequenti. Può essere utile anche praticare delle tecniche di rilassamento e di gestione dello stress.
A cura della Dott.ssa Roberta Biondi